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Metafora

Marina Mendes

University / School

Accademia Costume & Moda

La collezione esplora l’idea della maglieria come linguaggio e simbolismo per trasformarla in contenitori di storie nascoste di vita, emozioni inespresse e crescita personale. La maglieria, metafora poetica e riflessione sul passaggio della vita, rappresenta il mistero, la bellezza, la semplicità e allo stesso tempo la complessità della vita dove ogni punto evoca momenti di introspezione.
Pertanto, metafore come “lavorare a maglia per ammazzare il tempo” e “la vita appesa a un filo” sono state il punto di partenza per sviluppare ulteriormente il concetto.
Ottieni il filo: cosa diventa? – Ottieni la vita, cosa ne fai?
Inizialmente, l’idea era quella di rimanere nella zona di comfort, dove il mondo dell’oscurità e le silhouette forti e voluminose sono l ‘obiettivo principale. Tuttavia, attraverso l ‘esplorazione, ho studiato paure come il mostrare emozioni e la vulnerabilità.
Attraversando un periodo di difficile transizione, questa idea è servita come un modo metodico per esplorare dove e come posso svilupparmi ulteriormente, sia come creativo che come persona. Quindi, ispirato e connesso con la canzone della cantante Croata
Josipa Lisac – “”O jednoj mladosti”” (ing. “”su una giovinezza””), in cui l ‘autrice esprime i propri sentimenti e pensieri sulla visione della vita e sulla ricerca del proprio posto nel mondo, il processo di ricerca di un concetto completo.
Pertanto, utilizzando l ‘ idea di forte fragilità, la ricerca ha esaminato diverse strutture in pizzo, vene, alberi, conchiglie, meduse, ecc. attraverso questo processo, ho scoperto le opere d’arte di Ashley Blanton, un’artista Americana che raffigura paesaggi psicologici e spazi liminali tra esperienze interne ed esterne. Il suo lavoro è servito come riferimento per le diverse strutture in maglia e per la palette colore.
Essendo abituato in passato a creare una collezione scura e incolore, questa è stata un’altra sfida da superare. I colori, quindi, vengono ancora utilizzati in maniera minimale e scura, dove il bordeaux e il petrolio vengono accostati al monocromatico bianco e nero. Il lurex metallico è stato introdotto nel progetto esplorando l’idea di diverse sculture create da fili. Per quanto riguarda le tecniche, la collezione unisce il forte con il fragile, come gli jacquard con i ricami corneli e il punto punch.
Filati come un nastro danno l ‘ idea di una vecchia versione di me stessa, in cui miro verso maglie più grosse, mentre le strutture in pizzo esplorano i nuovi concetti del mio lavoro come designer di maglieria, mostrando progresso, auto-sviluppo e crescita.
“Chissà, anche nel buio a volte germoglierà un bel fiore.” – “o jednoj mladosti” (ing.
“su una giovinezza”), Josipa Lisac, 1973.

The collection explores the idea of knitwear as a language and symbolism to transform it into vessels of hidden stories of life, unspoken emotions and self-growth. Knitwear, a poetic metaphor and reflection on life’s passage, represents the mystery, beauty,
simplicity, yet complexity of life where each stitch evokes moments of introspection.
Therefore, metaphors such as “knitting to kill time” and “ life hanging by a thread” served as a starting point for developing the concept further. You get the thread – what does it become? – You get the life – what do you do with it?
Initially, the idea was to stay in the comfort zone, where the world of darkness, and strong and voluminous silhouettes are the main focus. However, through exploration, I researched fears such as showing emotions and vulnerability. Going through a transitional and difficult period, this idea served as a methodical way to explore where and how I can develop further, both as a creative and a human. Hence, inspired and connecting with the song of Croatian singer Josipa Lisac – “o jednoj mladosti” (eng. “about one youth”), where the author is expressing their feelings and thoughts about the view of life and finding your spot in the world, the process of finding a concept was complete. Therefore, by using the idea of strong fragility, the research looked at different lace structures, veins, trees, shells, jellyfish etc. through this process, I discovered the artwork of Ashley Blanton, an American artist who depicts the psychological landscapes and liminal spaces between internal and external experiences. her work served as a reference to different knit structures and a colour palette. Being used to creating a dark, colourless collection in the past, this was another challenge to overcome. therefore, colours are still used in a minimal and dark aspect, where the burgundy and petrol blue were combined with the monochromatic black and white. Metallic lurex was introduced to the project through having the fear of technology, where the idea of different
sculptures created from wires was explored. When it comes to techniques, the collection combines the strong with the fragile such as jacquards with corneli embroidery and
punch stitch. Yarns such as a ribbon, give the idea of an old version of myself, where I aim towards more chunky knits, while lace structures explore the new concepts of my work as a knitwear designer, showing progress, self-development and growth. “who knows, even in the dark sometimes, a beautiful flower will sprout.” – “o jednoj mladosti” (eng. “about one youth”), JosipaLisac, 1973.