Il portfolio raccoglie l’insieme dei progetti di fashion design che vanno a rappresentare al meglio le mie idee e il mio approccio di lavoro verso lo sviluppo di una collezione. La collezione “Vacuo” affronta il difficile rapporto tra uomo odierno e spazio vuoto. La costante frenesia del nostro mondo ci fa percepire lo spazio vuoto solamente come un contenitore da colmare. Per colpa di questo bisogno irrefrenabile, sia mentale che fisico, non riusciamo più a controllare le nostre azioni, tanto da portare noi stessi ad adattarci fisicamente al contenitore vuoto che vogliamo riempire. Facendo questo togliamo a noi stessi tutte le possibilità di movimento e ci intrappoliamo, inconsciamente, in un loop creato dalle nostre paure. Il secondo progetto intitolato “Saluto Primordiale” porta a riflettere sul cambio di significato del termine “saluto”. Oggi i rapporti umani sono passeggeri e la realtà è virtuale; non riusciamo più a vedere il saluto come atto che ci connette al prossimo, ma percepiamo solo i residui di questo gesto, spingendo noi stessi a domandarci se poco alla volta scompariremo anche noi. In fine il progetto “Essere un’ombra”vuole indagare su come attraverso la nostra ombra bambina possiamo evolvere e cambiare il nostro punto di vista, percependo una realtà che va oltre quella razionale e avvolge la nostra parte fanciullesca.
The portfolio brings together all the fashion design projects that best represent my ideas and working approach towards the development of a collection. The ‘Vacuo’ collection addresses the difficult relationship between today’s man and empty space. The constant frenzy of our world makes us perceive empty space merely as a container to be filled. Because of this irrepressible need, both mental and physical, we are no longer able to control our actions, so much so that we physically adapt ourselves to the empty container we want to fill. By doing this we deprive ourselves of all possibilities of movement and trap ourselves, unconsciously, in a loop created by our fears. The second project entitled ‘Primordial Greeting’ leads us to reflect on the changing meaning of the term ‘greeting’. Today, human relationships are transient and reality is virtual; we can no longer see the greeting as an act that connects us to our neighbour, but only perceive the residue of this gesture, prompting us to wonder whether we too will gradually disappear. Finally, the project ‘Being a shadow’ wants to investigate how through our childlike shadow we can evolve and change our point of view, perceiving a reality that goes beyond the rational one and envelops our childlike side.