VADO. C’ È L’ALTALENA LIBERA

The collection doesn’t follow a traditional line; it skips it entirely. It presents design as an emotional, rebellious, and profoundly human act. Inspired by Pippi’s irreverence, Ettore Sottsass’s structural irony, and the freedom of forms, it celebrates design that does not require immediate understanding; rather, it invites you to live with it, touch it, dismantle it, and reinvent it. The forms interact with one another without seeking permission.

This collection is meant to evoke pleasure, provoke thought, or perhaps even bring laughter. And who laughs more than Pippi, with her braids defying gravity? Like her, the designs feature shoes that are far too big, but hearts that are even bigger.

Sottsass understood that order is merely a convention that joy can upend— like a Memphis piece of furniture, which seems more like a joke than a serious project, but ends up being both. When you’re on the swing, you don’t get anywhere, but you gain a clearer perspective. And we laugh.

La collezione non segue una linea: la salta. Mette in scena il design come atto emotivo, disobbediente e profondamente umano. All’irriverenza di Pippi, all’ironia strutturale di Ettore Sottsass, e alla libertà delle forme celebra il design che non chiede di essere capito subito; vuol farsi vivere, toccare, smontare, reinventare. Le forme giocano tra loro senza chiedere permesso.

Per piacere, per far pensare. O almeno per far ridere. E chi ride più di Pippi, con le trecce in rivolta contro la gravità? Come lei: scarpe troppo grandi, cuore ancora più vasto.

Sottsass lo sapeva: l’ordine è solo una convenzione che la gioia può smontare — come un mobile Memphis, che sembra più una battuta che un progetto, ma finisce per essere entrambi. Sull’altalena, non vai da nessuna parte, ma vedi tutto meglio. E noi ridiamo.