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Portfolio

Gian Gavino Solinas

University / School

Istituto Secoli

Il portfolio presenta tre dei progetti che meglio mi rappresentano come creativo. Il primo è più incentrato sullaparte sartoriale, modellistica; il secondo sulla ricerca e lo studio di collezione e il terzo, invece, incentrato maggiormente sul mondo delle stampe.

  • “The end of Westminster”vuole creare una nuova eleganza, proponendo un nuovo guardaroba classico maschile, esaltando, soprattutto, la tecnica sartoriale.

“Il mondo si divide in due… chi è elegante e chi no”

Regole rigide, invisibili, non scritte governano la moda formale maschile. E se queste venissero scritte e non fossero così costrittive e tradizionali? Il menswear formale per eccellenza si rifà ai modelli degli anni venti e trenta del millenovecento, periodo in cui a fare la moda erano i sarti di Seville Row e i loro modelli, ossia, la classe politicalondinese che sfilava a Westminster in quel periodo. Partendo dalla storia dei capi presi in esame, è stato possibilestilare delle regole, provocatorie, che hanno ispirato la ricerca stile della collezione.

Le spalle sono pronunciate, dritte o a punta; la vita è aderente; la parte interna dei capi esce fuori o diventa uncapo a sé; il non-finito e l’incompletezza fanno da padroni della collezione.

 

  • “Freak Out” si rivolge a chi non si omologa all’idea egemone dell’uomo vestito secondo l’idea comune di mascolinità.

“Esagerazione e stravaganza”

L’idea di sconvolgere lo spettatore, derivante dal Gay Pride, è propria di questa collezione. I dettagli, le stampe, le vestibilità e i tessuti sono ispirati all’epoca di Luigi XIV e di Filippo d’Orleans, ai Macaroni e allo stile di Oscar Wilde, con la contaminazione delle subculture queer dagli anni ’70 ai ‘90 (stile Clone, Studio 54, Ballroom e Club Kids).

Gli outfit delineano idealmente un triangolo con la punta rivolta verso il basso: simbolo diventato oggi di rivendicazione e orgoglio omosessuale, usato dai nazisti per identificare gli omosessuali all’interno dei campi di concentramento. I capispalla presentano, dunque, volumi ampi, talvolta esagerati, mentre i pantaloni presentano vestibilità skinny o slim. Per esasperare ulteriormente l’idea di triangolo sono presenti dei corsetti sia nei capi stessiche come accessori. I colori prendono spunto dalla bandiera del Gay Pride con l’aggiunta del nero, del bianco, del nude e dell’oro.

  • “E se Instagram fosse esistito negli anni 90?” La risposta a questa domanda è la collezione “Insta 90’s”.

Volumi ispirati dalle icone del mondo dell’hip-hop come Will Smith e le TLC, tessuti e stampe presi dallo stile del grunge e quello dell’acido house.

Partendo dalla fluidità con la quale i fashion blogger creano i propri outfit, la collezione presenta capi che mixanotra di loro gli elementi degli anni 90 sopraelencati senza una logica apparente. Il loro unico scopo, quello di creare un buon outfit senza alcun significato.