La funzione dell’abito nei rituali dionisiaci è reinterpretata per diventare strumento di piacere e liberazione. Calde lane e rasi scivolosi cadono morbidi e comodi su corpi senza limiti di genere, i tessuti lavorati per prendere texture naturali e mosaici mitologici prendono forme simboliche. Quando i costumi delle tradizioni europee incontrano le sensibilità contemporanee per la sostenibilità, l’abito permette non solo di rispettare la natura ma anche di confondersi in essa: i colletti diventano foglie, le irregolari plissettature diventano lamelle fungine e la libertà di movimento donata dai capi permette di ritornare selvaggi. Nelle fodere, nella propria intimità, si rivela poi un’orgiastica estasi.
The purpose of ceremonial garments in the dionisian rites is reinterpreted to become a tool of pleasure and liberation. Warm wools and smooth satins fit loosely and comfortable on genderless bodies, the fabrics are manipulated to take on natural textures and mythological mosaics as they take symbolical shapes. When the costumes of European traditions meet the current sensibility for sustainability, the garment not only respects nature but it merges with nature: collars become leaves, irreagular pleating becomes mushrooms’ gills and the freedom of movement the garment gives lets us become wild again. The lining, the most intimate part, finally reveals an orgiastic extasis.