La collezione prende il nome di “Daechwita”, in lingua coreana significa: “suono aggressivo della natura”. Un suono che in passato veniva utilizzato come melodia per incentivare i soldati in guerra, al fine di proteggere al meglio il proprio paese.
La mia collezione si sviluppa attorno a concetti come il femminismo, standard di bellezza, guerra tra i sessi e pressioni sociali sui giovani, seguendo il punto di vista asiatico, in particolar modo secondo la Corea del sud, leader della vendita di prodotti di bellezza e nazione che, influenza gli ulteriori paesi asiatici secondo i propri standard e, il punto di vista delle Filippine. Essendo di origine Italo-Filippina, ho potuto esperire in giovane età la pressione sociale e le aspettative fisiche dettate da familiari e conoscenti.
Perché il collegamento tra Corea del sud e le Filippine?
Negli anni ’50, durante il dopoguerra, le Filippine aiutarono economicamente la Corea del sud, creando successivamente un legame economico-culturale. Oggi le usanze e i costumi coreani sono entrati a far parte della cultura filippina, nonostante sia un paese fondato sulla tradizione spagnola.
Stesso concetto per la Corea del sud, la quale ha acquisito alcune parti della cultura filippina, come ad esempio cibi e costumi.
All’interno del progetto, ho immaginato una collezione in cui la nuova generazione combatte contro ideologie e una società ormai in decadenza, sperando in un cambiamento e in un futuro migliore. Essendo un tema attuale, l’idea di una trasformazione da parte dei giovani non riguarda solamente i paesi asiatici bensì tutto il mondo. Daechwita è un progetto che analizza una cultura differente, con tradizioni millenarie, tramandate negli anni di generazione in generazione che però oggi, si scontrano con le nuove ideologie da parte dei giovani.
All’interno della collezione, gli abiti sono ispirati ai costumi tradizionali coreani chiamati “Hanbok”, adatti sia all’uomo che alla donna, con lavorazioni e applicazioni che richiamano la figura del Drago, il quale nella tradizione simboleggia la forza, l’audacia e la resistenza.
I tessuti che compongono gli abiti sono realizzati con materiali considerati poveri, come il lino e cotone e, con tessuti ricchi come il Raso Satin, Raso Pesante, Chiffon, Organza e Tulle. Alcuni degli abiti contengono degli inserti in Denim 100% riciclato provenienti dalle aziende ISKO DENIM e PURE DENIM.
Essendo un progetto che immagina una guerra pacifica tra vecchio e nuovo, la collezione rappresenta la persona che indossa gli abiti come un guerriero, portando mantelli e maglie in catena prodotte dall’azienda italiana, FORZA GIOVANE.
Sono inoltre presenti delle lavorazioni svolte manualmente, come l’applicazione delle “scaglie di drago” in colore oro su gonne e pantaloni e ricami in filo dorato, colore che rappresenta la regalità e la ricchezza durante i periodi imperiali.
Daechwita è dunque un progetto, il quale cerca di comunicare “l’altra faccia della medaglia” all’interno del mondo asiatico, dato che problematiche e scontri sociali, non sono discussi negli altri stati occidentali a causa della riservatezza dei cittadini e dei media asiatici.
Lo scopo della mia collezione, è quello di trasmettere un senso di uguaglianza tra uomo e donna, l’accettazione del proprio fisico, della propria cultura e, un punto di vista giovanile sulla società odierna.
The name of the collection is “Daechwita”, which in Korean means: “The aggressive sound of nature”.
This type of sound was used as a melody for soldiers during the war, in order to give them enough courage to protect their own country.
My collection talks about different types of themes such as feminism, beauty standards, gender war and social pressure on the young generation, following the Asian point of view, in particular the South Korea’s point of view, leader of the production of beauty products and nation that influence the other Asian countries, following their own standards and, the Philippines point of view. Since I am half Italian and half Philippine, I could experience on my skin, from a young age, the social pression and expectations from relatives and friends.
Why South Korea and the Philippines?
During the ‘50s, after the second world war, the Philippines economically helped South Korea, forming an economical and cultural bond. Today Korea’s costumes and traditions are part of the Philippine culture, even though the Philippines is a country based on Spanish culture.
Same thing for South Korea, which own some parts of the Philippine culture, such as food and costumes.
In my project, I imagined a collection where the new generation is fighting against ideologies and a society that is falling down, hoping for a better future. Since the project talks about actual events that are happening in these months, the idea of change does not involve only Asian countries but the whole world. Daechwita is a project that analyze a different culture, with millenary traditions handed down from generation to generation which today, is crushing with the new ideas coming from the youngest generation.
In my collection, the clothes are inspired from the traditional Korean costumes, the “Hanbok”, wore either by men and women, with applications and embroideries that remind the symbol of the Dragon, a symbol of strength, audacity and resistance.
The fabrics of the clothes are made out of poor materials such as cotton and linen and, rich fabrics like Satin, heavy Satin, Chiffon, Organza and tulle. Some of the pieces have parts in Denim 100% recycled from ISKO DENIM and PURE DENIM.
Since it’s a project that reflect a hypothetical war between old and new, the collection represents the person who is wearing the clothes as a soldier, wearing cloaks and tops made of chainmail from the Italian Company, FORZA GIOVANE.
There are also handmade application, like the “Dragon skin” in gold on pants and skirts, and embroidery made in gold thread, which is a symbol of wealth and royalty during the imperial period.
Daechwita is a project that tries to communicate “The other side of the country” in the Asian world, since the different types of issues and social battles, are not faced in the western countries because of the strong privacy of the Asian medias.
My collection wants to communicate a sense of equality between men and women, accepting our bodies, our culture and, a young point of view of the today’s society.