INTIMIDATORY DISPLAY

Intimidatory Display esplora il brutale atto del cacciatore e la sua preda, il forte e il debole alla mercé della dualità tra umano e animale. La preda cerca con i propri mezzi di difendersi, chiudendosi per proteggersi dal predatore o tentando di spaventarlo attraverso forme, colori e movimenti che evocano minaccia. Volumi ampi e mobili, texture che richiamano scaglie, tagli che imitano ferite, elementi modificabili a seconda del pericolo percepito, sono il focus della collezione. I capi diventano strumenti di sopravvivenza, capaci di espandersi o contrarsi in risposta all’ambiente circostante, tramite tagli e plissettature. L’abito è scudo e linguaggio del corpo, specchio di istinti primordiali. La collezione si trova sul confine tra vulnerabilità e forza, in essa la difesa diventa spettacolo e la paura un gesto di resistenza.

Intimidatory Display explores the brutal act between hunter and prey, the strong and the weak at the mercy of the duality between human and animal. The prey tries to defend itself with its own means, either by closing in to protect itself from the predator or by attempting to intimidate it through threatening shapes, colors, and movements. Voluminous and mobile forms, scale-like textures, cuts that mimic wounds, and elements that can be modified depending on the perceived danger are the focus of the collection. Garments become tools of survival, capable of expanding or contracting in response to the surrounding environment through cuts and pleating. Clothing becomes both shield and body language, a reflection of primal instincts. The collection exists on the boundary between vulnerability and strength, where defense becomes spectacle and fear is transformed into a gesture of resistance.